La termografia è una tecnica di controllo non distruttivo che consente di individuare con estrema precisione tutte le discontinuità materiali presenti in un componente.
Questa analisi consente di effettuare tempestivamente e con minimo sforzo i necessari interventi di ripristino, evitando quelle riparazioni che, se svolte in fasi successive, diventano enormemente più invasive e costose.
Ad esempio, un’applicazione tipica è la ricerca di vuoti a livello dello skin-coat: tale difetto è molto comune (soprattutto se lo skin-coat è realizzato con tecnica manuale) ed anche molto facile da ripristinare in fase di carrozzeria, ma potenzialmente capace di rovinare la verniciatura finale (con ingenti costi di ripristino nonchè di immagine) se non affrontato.
Analizzando la reazione del materiale al transitorio termico impostogli, la tecnica termografica consente di individuare tutte le principali forme di discontinuità materiale che possono generarsi durante il processo di fabbricazione di qualsiasi componente di un’imbarcazione (scafo, murate, coperta, componentistica, ecc.) e che possono avere importanti conseguenze sia a livello strutturale che estetico:
- Bolle superficiali
- Vuoti interlaminari
- Delaminazioni
- Presenza di osmosi
- Distacchi skin-core
- Mancanza di adesivo
- Riparazioni occulte
- Inclusioni
- ecc.
La strumentazione ad alta sensibilità termica (<0.045 K @30°C) consente di ottenere risultati affidabili già con un lieve riscaldamento della superficie da analizzare, minimizzando i tempi di analisi e massimizzando la capacità di individuare i difetti.
La combinazione con la tecnica ad ultrasuoni consente di massimizzare l’efficacia delle analisi, potendo sfruttare la versatilità della termografia (tecnica superficiale capace di indagare vaste aree senza soluzione di continuità) all’accuratezza dell’ultrasuono (tecnica volumetrica che riesce ad indagare nel dettaglio ed in profondità laddove la termografia ha messo in evidenza delle anomalie).