Le misure estensimetriche sono una metodologia di analisi non invasiva utile a misurare lo stato di materiali e strutture di vario genere in condizioni di esercizio o di stress. L’utilità delle misure estensimetriche consiste nel monitorare in maniera molto precisa deformazioni meccaniche dell’oggetto analizzato altrimenti non rilevabili.
L’estensimetro elettrico è composto essenzialmente da una resistenza elettrica. Applicando una forza, la deformazione media è determinata attraverso la misura della variazione di resistenza elettrica subita dalla griglia dell’estensimetro installato sul componente da analizzare.
Una volta ottenuto il valore di deformazione è possibile ricavare la tensione in base alle relazioni costitutive dei materiali. Questo è il procedimento generale che permette di rilevare misure estensimetriche in un’unica direzione.
In particolare, l’estensimetro fornisce, nella zona di installazione, la deformazione media lungo la base di misura nella direzione del suo asse longitudinale. Le deformazioni così determinate sono utilizzabili ai fini della progettazione, del collaudo e del monitoraggio di componenti e per la caratterizzazione meccanica dei materiali.
L’adozione del metodo generale per le misure estensimetriche è di indubbia utilità, ma limitato alla sola rilevazione di deformazioni meccaniche mono-direzionali. Per poter analizzare il comportamento in tutte le direzioni, che è il caso più frequente, è necessario utilizzare le rosette estensimetriche. La rosetta estensimetrica è l’insieme di più griglie estensimetriche, elettricamente indipendenti, disposte su di un unico supporto ed opportunamente orientate tra di loro.
L’utilizzo del circuito elettrico a ponte di Wheatstone, nelle varie configurazioni (quarto di ponte, mezzo ponte e ponte intero), consente di eliminare disturbi alle misurazioni quali l’influenza della lunghezza dei cavi, le variazioni termiche sui cavi e sui materiali di cui si vuole misurare la deformazione, ottenendo dati molto accurati delle misurazioni effettuate.